VITTORIA

E' il Comune più giovane della provincia, che presenta un impianto urbanistico moderno e regolare dall'aspetto a scacchiera. Il territorio di Vittoria è compreso fra due fiumi, l'Ippari e il Dirillo. Nelle zona vicino al corso dell'Ippari, il fiume più grande della provincia, si estende una grande riserva naturale dei "Pini d'Aleppo". E' una folta macchia mediterranea e una delle poche località del Mediterraneo dove ancora esistono queste specie protette e particolari di alberi secolari.
Vittoria vanta anche una bella località marinara, Scoglitti, dotata di un porto e di alcune baie caratteristiche, come Baia Dorica, che regalano un paesaggio suggestivo alla costa. Nell'antichità il territorio ipparino veniva chiamato "Plaga Mesopotamica sicula". E oltre alla folta foresta di Boscopiano, esisteva nel Medioevo una grande piana detta di "Cammarana". Nella preistoria, il territorio era oggetto di insediamenti di piccoli villaggi rurali, come testimonia il ritrovamento di reperti siculi, di resti dell'epoca greco-romana, di tracce bizantine e dell'età paleocristiana, di insediamenti medievali.

La nascita di Vittoria.

La nascita di Vittoria il 24 aprile del 1607, secondo la versione leggendaria del Paternò viene fatta risalire alla volontà della Contessa Vittoria Colonna figlia del Vicerè di Sicilia di disfarsi dei debiti maturati alla sua morte dal marito Luigi III Cabrera Enriquez. Attilio Zarino ha sfatato anche il mito della città nata sul sito di Bosco Piano selva disboscata perché "covo di ladroni". La versione accreditata è invece del seicentesco Santjapichi che individua nel nome conferito alla città un riconoscimento in onore di Donna Vittoria Colonna, da parte del figlio.

Le opere d'arte.

Il luogo più artistico del centro storico è il cuore della città, Piazza del Popolo con il bellissimo Teatro Comunale e la Chiesa della Madonna delle Grazie. Il teatro in stile neoclassico presenta tre ordini di palchi al suo interno ed è decorato in oro e affreschi. Berenson nel suo "Viaggio in Sicilia", lo ha definito una delle più belle testimonianze di neoclassicità dell'Europa. Il prospetto è monumentale e riporta colonnati e sculture che formano il portico e una loggia superiore. Nella facciata vi sono anche nicchie laterali, le statue di Apollo e Diana e i medaglioni delle muse e dei musicisti italiani.
La chiesa delle Grazie, di origine tardo gotica come documentano i due portali secondari, venne ultimata nel primo Rinascimento. Fu poi danneggiata dal terremoto del 1693 e subì numerosi interventi sia interni che esterni con la ricostruzione che avvenne nel 1754. Essa custodisce dei bellissimi altari con preziosi marmi policromi, alcune sculture in legno, dei quadri e un elegante pulpito di marmo.