POZZALLO

Pozzallo era l’approdo preferito dalle navi romane e bizantine. Le navi si accostavano e facevano uso dei pozzi d’acqua dolce di cui l’abitato era ricco. Questa era la città nel V secolo Avanti Cristo.
Anche oggi Pozzallo è uno dei più importanti approdi della Sicilia orientale. Il suo porto è una notevole struttura che serve tutta la provincia, dalla quale ogni anno partono tonnellate e tonnellate di materie prime e merci della laboriosa terra iblea e su cui approdano migliaia di visitatori. Esso è l’unico Comune della provincia ad adagiarsi sulla fascia costie
ra, in una frangia di terra compresa fra il Mare Mediterraneo e le vallate dell’altopiano ibleo. La costa si estende dalla Punta Raganzino sino al litorale della Marza. L’etimo "Marza" deriva dal nome che lo storico arabo Edrisi, vissuto nel XII secolo, scelse per Pusalo:_Marsa As Deramini, ovvero "porto dei Dromoni". I dromoni erano le galee cristiane che lanciavano il fuoco greco, una miscela di salnitro, zolfo e pece contro le navi musulmane che razziavano il Mediterraneo.

La storia

Fu l’archeologo antico Paolo Orsi, scopritore della Sicilia preistorica, a rinvenire le testimonianze della presenza romana e bizantina nel territorio. La posizione geografica allettante del nucleo avorì gli insediamenti sin dalle epoche più remote. Sono state scoperte sepolcreti e monete romane. "Pozzallo" significa "pozzo al mare", ma la denominazione più antica è Pausis alos che significa "approdo al mare" che venne poi trasformato in Pussalo. Alla partenza dei Saraceni venne mantenuto l’antico etimo, sino al 1400 quando in un documento viene citata la denominazione ""Alpusalli" , che subisce nei secoli varie trasformazioni fonetiche sino al termine definitivo sancito nella Carta del Regno di Sicilia del 1721.

La Torre Cabrera :"L’Impietrita Sentinella"

Questa terrazza digradante sul mare, detta "l’impietrita sentinella" del Mediterraneo è il simbolo di Pozzallo e l’unica testimonianza architettonica del 1400 che è rimasta superbamente eretta. Fra tutti i baluardi che vennero costruiti per fronteggiare le incursioni saracene nel territorio ibleo, la Torre Cabrera era la più imponente e la meglio fortificata. Nel 1492 per volere del Conte di Modica don Giovanni Bernardo Cabrera, che mise in atto l’idea del padre di erigere una torre militare che salvaguardasse gli abitanti, essa venne costruita con il permesso del re di Sicilia Alfonso V di Aragona. Annesso alla Torre esisteva un "Caricatore", un luogo di attracco per le navi mercantili del quale lo storico siciliano Tommaso Fazello scrisse: "…una torre grandissima. Fatta da Bernardo Incaprera, la quale è chiamata Pozzallu ed è lambita dal mare e vi si fa gran fiera del grano, e di qua a Malta è poca via, cioè sessanta miglia". Il castellano della Torre era il Maestro Portolano a volte duro e spietato, nell’esecuzione dei suoi poteri amministrativi e di divisione del grano destinato al consumo e quello destinato alle gabelle che dovevano essere pagate alla Contea, a volte generoso con i castellani. La Torre e il caricatore dall’aspetto austero, specchio di tempi di paura e rassegnazione, furono il simbolo del progresso economico, uno stimolo per l’incentivo del commercio e per gli scambi culturali ed economici. Oggi la Torre racchiude nelle sue pietre secoli di storia e presto sarà visitabile nei suoi interni restaurati e sino a ieri sconosciuti.

La città

"Pozzallo è un paese fatto di terrazze…..Le terrazze! Coi pavimenti a mattonelle o in cemento, con la ringhiera di ferro , testimoni silenziose modeste di sfolgori estivi e paesani, tra la gioia degli astanti e gli sguardi della strada". (Raffaele Poidomani, 1954)

Il luogo più bello dell’impianto urbanistico è la Piazza delle Rimembranze, con le sue palme mediterranee che disegnano il perimetro e decorano i palazzi novecenteschi, che su di essa si affacciano. Belle le costruzioni Liberty e il palazzo Musso del 1845, con il suo loggiato aperto verso la Piazza e, sull’altro lato rivolto alla Torre, il Palazzo Giunta con una terrazza balaustrata e il Palazzo Pandolfi del 1868.